Luca Rigoldi


Quando si parla di pugilato, in italia, almeno negli ultimi anni, un nome che è sulla bocca di tutti è quello di Luca Rigoldi.

Un ragazzo semplice, genuino, è amato dalle persone, soprattutto perchè è sempre se stesso, non si è costruito la figura del pugile duro, anzi ha lasciato quella semplicità che lo accompagna dai primi passi nel mondo del professionismo fino ad arrivare al tetto d'europa.

Luca nasce il 9 gennaio 1993 a Thiene, un paese in provincia di Vicenza, Veneto. 
Si allena con il maestro Gino Freo,alla boxe piovese, ed è propio qui, inizia la sua scalata verso il mondo del professionismo che lo porta ad avere ad oggi un titolo europeo ed un record di tutto rispetto 22-1-2.

Ciao Luca, grazie per il tempo che ci hai dedicato, inanzitutto come stai? come stai vivendo il ritorno alla normalità? 

Grazie a voi. Io, tutti i miei amici e familiari fortunatamente stiamo bene.
La normalità la vedo come una luce in fondo ad un tunnel, è stato tutto molto difficile e complicato, nessuna garanzia, solo tanti sogni e tanta voglia.

Come è avvenuto il tuo incontro con il pugilato? 

Ho iniziato nel dicembre 2008, è stata una passione frutto della casualità, non un amore a prima vista, ma coltivato nel tempo.



Com'è il tuo rapporto con il maestro Gino Freo? 

Il mio maestro è unico. una persona in grado di gestire un atleta a 360 gradi.
Un consigliere, un amico , un professore ed un maestro di vita.
Un tipo da carota e bastone, sa farti esaltare, ma allo stesso tempo riportarti con i piedi per terra nel giro di 3 secondi.
Persona  corretta e disponibile, ha fatto della frase: " Non si è mai troppo forti" il suo ed il mio stile di vita.




Come è stata la tua carriera dilettantistica? 

Una carriera normale, senza grandi traguardi. 2 volte un terzo posto agli assoluti con 49 match all'attivo.

Sei diventato campione italiano contro Iuliano Gallo, ci parli dell'emozione del primo titolo? 

Ho vinto quel titolo ancora prima di avere la cintura.
Ho vinto quel titolo dopo averlo perso qualche mese prima, ma la voglia di prendermi ciò che per un soffio mi era sfuggito era tanta.





Poi è arrivato il match per l'europeo che hai vinto contro Jeremy Parodi, ti davano per sfavorito, hai fatto una prestazione indimenticabile, ce ne parli? 

Quell'incontro è stato preparato a puntino, certi treni vanno presi al volo.
Le opportunità per noi pugili non sono mai tante e come un cecchino bisogna centrarle. 




Hai gia difeso il titolo europeo una volta con una splendida prestazione, un'altra difesa era già fissata, poi rimandata per colpa della pandemia, quando ci sarà adesso? 

Fammi indovino e ti farò diventare ricco.
Troppo presto per avere una data certa, speriamo inanzitutto ci facciano riprendere gli allenamenti come si deve e poi vedremo quando difendere la cintura.

Sei tra i primi quindici al mondo nella tua categoria per le sigle IBF e WBC, questo vuol dire sogno mondiale a breve? 

Questo non è un sogno, ma se centro i prossimi obiettivi importanti, credo che mi verrà data una buona opportunità.
Un'altro treno che devo prendere al volo, dovrò lottare ancora con un pronostico che mi darà per sfavorito, ma questa è la mia vita.

Un campione veramente umile Luca Rigoldi, esempio di professionalità e costanza, che ci ha regalato emozioni veramente forti nell'ultimo periodo e credo che tutti gli appassionati della nobile arte si aspettano di vederlo sul tetto del mondo.
Perchè alle persone va dato il proprio campione e Luca, incarna alla perfezione quel campione che serve alla gente.

Dal mio piccolo, spero di poterlo risentire, quando alla vita avrà la cintura mondiale che tanto merita, perchè si merita il mondiale e tante altre soddisfazioni.

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