Se è vero che ogni fighter ha il suo "Boogieman" (Il suo uomo nero), c'è addirittura un'intera famiglia, ben nota nel mondo delle arti marziali e sopratutto nelle arti marziali miste, che è stata sconfitta da un solo uomo. La famiglia in questione è la famiglia Gracie ed il loro Boogieman ha un nome altrettanto conosciuto: Kazushi Sakuraba - "Il cacciatore dei Gracie" (The Gracie Hunter).

Ricordo ancora le prime volte che vidi questo artista marziale giapponese, all'epoca per me sconosciuto, con la faccia innocua, i suoi shorts di colore arancione, del nastro adesivo medico nelle orecchie e che nel pride distruggeva qualsiasi avversario gli si parasse davanti, con salti incredibili ed uno stile unico!


In quei anni (fine anni '90, inizi 2000) lo vidi eliminare avversari del calibro di Vitor Belfort, Quinton Jackson, l'erculeo Kevin Randleman, Ken Shamrock e tanti altri. Per non parlare poi appunto di gran parte della scuderia Gracie.


Sakuraba è stato colui che ha contrastato con la lotta pura la supremazia del Brazilian Jiu Jitsu, arte marziale all'epoca considerata il punto debole per qualsiasi lottatore.

Kazushi, contrariamente a quanto si possa pensare, non inizia da piccolissimo a praticare sport da combattimento. Infatti la sua carriera agonistica comincia ad appena quindici anni, ma già da subito fa notare grandi abilità nella lotta libera arrivando subito a conquistarsi il secondo posto Nazionale nei tornei delle superiori (High School) in Giappone.



Tra un torneo e l'altro, ispirato dal mito fumettistico dell'Uomo Tigre (Chi non se lo ricorda?), decide nel 1993 di divenire un Wrestler professionista entrando nell'organizzazione UWF International. All'interno della stessa, Sakuraba poté affinare le sue conoscenze nella lotta che potrà successivamente, circa quattro anni dopo, applicare nelle arti marziali miste in occasione della sua prima partecipazione ad un torneo Ultimate Fighting Championship ovvero "UFC Japan: Ultimate Japan", il primo evento UFC nel Sol Levante e fu anche la prima occasione ove il suo stile di lotta libera si confrontò contro il Brazilian Jiu Jitsu di Marcus Silveira. 



Dopo una contestata semifinale contro quest'ultimo, in un primo momento dato per vincitore per poi giudicare il match come un No Contest a seguito di una "Svista arbitrale" (?), poiché l'altro finalista, Tank Abbott si infortunò dopo aver vinto Yoji Anjo, la finale si fece nuovamente tra Kazushi Sakuraba e Marcus Silveira. In questa occasione, Kasushi riuscì ad applicare una Armbar al suo avversario nominandolo quindi il vincitore del UFC Japan.

Nel 1998 entra a far parte dell'allora famosissimo circuito Pride, all'epoca la principale organizzazione mondiali di Arti Marziali Miste. 

Li Sakuraba comincia a collezionare vittorie su vittorie diventando praticamente The Japan Boogieman per molti fighters dell'epoca: tanti cadono di fronte al forte lottatore nipponico: Carlos Newton, Vitor Belfort (Vittoria ai punti), Guy Mezger, e poi pian piano i membri dell'allora famiglia più pericolosa nel circuito delle MMA, ovvero i Gracie. 


Il primo a cadere sotto le mani di Sakuraba sarà Royler Gracie, seguito poi dal più famoso Royce Gracie, colui che, qualche anno prima, lasciò il mondo delle arti marziali a bocca aperta dopo che lo stesso riuscii a vincere ben tre edizioni UFC contro avversari fisicamente più grandi di lui (All'epoca non vi erano categorie di peso, ma si combatteva in un torneo open), sconfitto dopo un match durato ben 6 round ovvero 90 minuti, vincendo a seguito dell'intervento del medico. Sempre nello stesso anno, il "Cacciatore dei Gracie" sottomette Renzo Gracie e vince ai punti Ryan Gracie.



Kasushi Sakuraba oggi spegne le sue 51 candeline e non si è ancora ufficialmente ritirato dalle competizioni, nonostante negli ultimi 5 incontri svolti, dal 2010 al 2015, abbia collezionato solo sconfitte. Ma a coloro che non comprendono perché un guerriero voglia continuare a combattere, rispondiamo con questa citazione:

"La gente dice: “È matto.” Oppure: “Vive in un mondo di fantasia.” O ancora: “Come può confidare in cose prive di logica?” Ma il guerriero continua ad ascoltare il vento e a parlare con le stelle."
(Paulo Coelho)

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