A tutti è capitato di guardare un colpo perfetto, magari alla mascella ma il pugile non cade giù, sicuramente un fattore psicologico devastante per l'avversario che ha sferrato il colpo.

 Ma cosa fa di un pugile una mascella di granito? C'è chi parla di genetica, ci si nasce cosi, non si allena.

C'è invece chi parla di volontà, ovvero la forza che ti spinge a stare su e non cadere al tappeto e continuare ad andare avanti, perchè in quel momento tutto è più importante del dolore. 

Certo la tolleranza al dolore, potrebbe essere anch'essa un fattore cruciale, ma essendo tutti esseri umani è impossibile non percepirlo.

Vogliamo parlare di tre pugili che secondo noi sono tra le mascelle di granito più forti mai esistiti.

Gennadiy Golovkin

Il picchiatore kazako, ancora oggi è ai vertici mondiali, è passato indenne ad oltre 350 match da dilettante e 42 match nei professionisti, senza mai essere atterrato, ne tanto meno sembrare scosso. 

Nel suo ultimo match contro l'ucraino Derevyanchenko fu una guerra all'ultimo colpo, i due pugili finirono entrambi il match con il volto segnato, ma i potenti montati dell'ucraino sembrarono non far indietreggiare più di tanto il kazako, che alla fine riuscì a portare a casa le cinture mondiali.


Per non parlare poi dei due match contro il campione del mondo Saul Alvarez alias Canelo, i due pugili li si diedero completamente battaglia e a dispetto di un pareggio e di una sconfitta per Golovkin, il kazako non sfigurò proprio, anzi il destro al nono round del primo incontro da parte di Canelo, avrebbe mandato giù un bisonte, ma il kazako sembrò non accusare per niente il colpo.


Golovkin sembra che alcune volte si faccia colpire di proposito così da intimorire psicologicamente il suo rivale.

Jake La Motta 

Quando parliamo di Toro Scatenato, dovremmo solo inchinarci davanti al suo grande strapotere fisico, ogni volta che saliva sul ring, il pugile del Bronx, divorava letteralmete i suoi avversari, lasciando veramente pochissimo margine di vittoria, non temeva per nulla il dolore, anzi sembrava passare indenne sotto colpi davvero pesanti di veri picchiatori. 

Menzione d'onore va all'ormai famosissimo massacro di San Valentino, dove Sugar Ray Robinson lo mise fuori combattimento, solamente dopo 6 volte che l'aveva incontrato. 

La Motta attaccò come una furia per tutto l'incontro e solamente l'intervento dell'arbitro mise fine al match. 


James Toney 

Ben quattro salti di categoria effettuati, passando dai pesi medi e concludendo ai pesi massimi, senza mai perdere per Ko, " Lights Out" come era soprannominato, passò sotto i colpi di pesi massimi durissimi come Lucas Browne o Samuel Peter e tuttavia non riuscirono a scalfirlo, si pensi che 87 incontri della quale 77 vinti e 10 persi, non è mai andato Ko o a conteggio. 



Marvin Hagler 

Il "Meraviglioso" aveva una tranquillità impressionante quando incassava i colpi, alla quale si affiancava un fisico di granito puro.

Thomas Hearns lo colpì cosi duramente da fratturarsi addirittura la mano e lui rimase immobile.


John Mugabi invece ci sacrifico la carriera per andarci a viso aperto e farci sportellate, senza tutta via togliere la calma del meraviglioso, che ogni match che affrontava sembrava sicurissimo della vittoria.

L'unico conteggio mai subito, fu quando una banale scivolata che subì nel match contro Juan Domingo Roldan.

Ci sarebbero tanti altre incassatori della quale parlare, come Monzon o Marciano, ma preferiamo raccontarvi solamente di loro quattro al momento, lasciando poi in un futuro la porta aperta nel parlare di altri grandissimi della boxe mondiale.

Sicuramente vedere pugili che incassano, senza indietreggiare aumenta tantissimo l'hype in noi appassionati di pugilato, che restiamo con gli occhi incollati al televisore.



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