Guido Vianello


Il 9 Giugno, Guido Vianello torna sul ring di Las Vegas, per il suo settimo match da professionista, in terra americana.
Guido nasce a Roma, da una famiglia saportiva romana, che si dedicano a tutt'altro sport: suo padre infatti è un istruttore di Tennis.
Entra per la prima volta in una palestra di pugilato nel 2008 e da li il colpo di fulmine, dove anche da dilettante ha fatto una carriera di tutto rispetto, vince il campionato italiano assoluti nel 2013, poi il Guanto D'Oro nel 2014 a Bergamo, parteciperà poi ai giochi Olimipici di Rio de Janeiro.



La chiamata della vita arriva nel 2018, la firma con Top Rank di Bob Arum, dove l'8 dicembre successivo sostiene il suo primo incontro da professionista al Madison Square Garden di New York, vincendo per Ko alla seconda ripresa.

Come stai? Com'è stato questo periodo di lockdown in America? 

Sto molto bene e carico per combattere.
Quando e' scoppiata la pandemia mondiale ero molto indeciso sul cosa fare, mi trovavo qui a Las Vagas e le notizie che mi giungevano dall'Italia non erano molto rassicuranti.
Cosi ho deciso di non muovermi,armarmi di pazienza ed ho aspettato, passando due mesi di relax in giro per lo stato del Nevada,mantenendo il mio allenamento nella palestra privata del mio coach Kevin Barry.
Ho ripreso a fare sparring i primi giorni di Maggio fino a quando ci hanno confermato il match del 9 giugno qui a Las Vegas.
Mi ritengo molto soddisfatto di aver agito in questa maniera.

Come è questa esperienza americana? Le differenze che ci sono tra pugilato italiano e quello americano? 

L'America e' il luogo migliore dove poter praticare la boxe.
Qui ti alleni nel migliore dei modi e assisti alle serate più richieste della boxe mondiale.
Penso che per fare il vero salto di qualità bisogna necessariamente passare di qua.
Le differenze che hanno con noi sono le conoscenze tecniche e tattiche che ancora ci mancano,il saper costruire le carriere dei pugili nel migliore dei modi e creare eventi di alto livello coinvolgendo tanto pubblico.
Diciamo che e' un paese che sa cosa fare e anche bene.





Come è nata la possibilità di firmate con Top rank? 

Casualmente mi trovavo a Londra a fare due  sessioni di sparring con Joe Joyse,nella palestra di David Haye.
Li' ho conosciuto il mio attuale manager Sam Jones,con il quale mi sono tenuto in contatto.
Lui ha da subito visto il futuro che nella mia mente già vedevo da tanti anni.
Quando venne a Roma a propormi insieme ad Adam Moraleeil il contratto Top Rank ho accettato subito.
Mi sono dimesso dal Arma dei Carabinieri e sono partito.
Sono contento di aver mantenuto ottimi rapporti sia con l'Arma che con la Nazionale Italiana.
Ci sentiamo spesso. 





Ti sei allenato con tyson Fury, cosa ti ha dato questa esperienza? 

Mi ha dato prima di tutto un ottimo rapporto di amicizia e di stima con Fury che a mio avviso e' il peso massimo più forte attualmente.
In più trovarmi su un ring con lui ti fa capire quando la convinzione mentale sia importante e che non puoi fare un passo indietro senno' vieni schiacciato.
Con lui ho sempre dato il massimo e per  3-4 round riesco a farlo molto impegnare.
La differenza è che lui rimane e ne può fare fino a 12 mentre le mie energie finiscono molto prima.




Gli incontri a porte chiuse cosa tolgono al pugilato? 

Tolgono gli applausi e il piacere di avere i tuoi cari a sostenerti.
Il 9 sarò da solo con altre due persone del mio team.
Non sento nessuna differenza perchè è importante che combatta e aumenti la mia esperienza, in più avrò la bandiera italiana con me e questo basta.

Quali sono i tuoi obiettivi in ottica futura? Tra quanto pensi che arriverà la chance mondiale? 

Per ora devo costruirmi in silenzio in palestra e fare più match possibili.
Tra un altro anno pieno penso di salire sui 10 round e pensare cosi ai primi titoli.
Per una possibilità mondiale mi ci vedo al quarto anno della mia carriera quindi tra altri 2 anni.

Sicuramente, un campione Vianello che sta portando in alto i colori del pugilato Italiano in terra americana, per il momento il suo record dice 6-0-0 con 6 Ko.
Sperando che il 9 giugno, ci sia la sua settima vittoria con il suo settimo Ko, cosi da aprirgli la strada nel grande pubblico americano.

Auguriamo il meglio a Guido per la sua carriera, anche perchè è un ragazzo a modo e gentilissimo e veramente speriamo che arrivi quel titolo mondiale, che all'italia, almeno nella categoria dei massimi, manca da troppo tempo



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