Micky Ward






















Quando si parla di grandi campioni della boxe, non si può non far riferimento a Micky Ward, perchè l'Irlandese, come era soprannominato, incarnava quelli che erano i valori di integrità e onestà, sempre dedito al lavoro, sempre leale verso l'avversario.

Sulla sua vita è stato girato un film diretto da David O.Russell, con Mark Whalberg nei panni di Micky e Christian Bale nei panni di suo fratello/allenatore Dicky Eklund.


Ward era considerato l'eroe della classe operaia, un atleta che ha prevalso le difficoltà della vita con costante lavoro, sempre pronto a rialzarsi, sempre pronto a dare tutto in un ultima ripresa.

Non proprio una vita facile quella di Micky, cresciuto sempre all'ombra del fratello, anche lui ex pugile, che aveva inflitto a suo dire un atterramento ai danni di Sugar Ray, ma ovviamente le immagini dicevano che Sugar era scivolato.

I problemi di droga del fratello, oscurarono molto la personalità di Ward, convinto che la famiglia era la famiglia e che per essa si fa di tutto.

La sua carriera iniziò nel 1985, dove riuscì a vincere i primi suoi 14 incontri, ma nel 1991, incappato in una serie di risultati negativi, ovvero quattro sconfitte decise di ritirarsi momentaneamente dal pugilato e dedicarsi ad un lavoro operaio, ovvero il rifacimento del manto stradale.

Nel periodo in cui è stato fermo dal pugilato, il fratello Dicky Eklund uscì dal carcere, dove era detenuto per possesso di stupefacenti e convinse Micky a riprendere in mano la sua carriera.

Dicky allenò Micky per fare quello che lui non era mai riuscito a fare, ovvero diventare campione del mondo.



La scalata al titolo non fù facile, prima di arrivare ad una chance titolata dovette vincere 9 incontri e solo successivamente nel 1996, arrivò la sfida per il titolo intercontinentale dei pesi leggeri versione WBU contro Louis Veader.
Match che The irish vinse per Ko alla nona ripresa.

La carriera di Micky Ward è fatta di alti e bassi, di cadute, di sconfitte, dalla quale il nativo di Lowell si è sempre rialzato.
Fu cosi che l'11 marzo del 2000 a Londra arrivò l'occasione della vita, un treno che per molti atleti passa una sola volta nella vita, ovvero la sfida mondiale WBU dei pesi super leggeri contro Shea Neary.
Micky era dato per sfavorito, il campione era uno di quei pugili ancora imbattuti, dati da molti boomekers come il futuro della boxe.
Ma quel treno era troppo ghiotto per "The Irish" e cosi all'ottavo round, sotto una combinazione di colpi, Micky vinse per KOT, era campione del mondo.
Il pugile operaio, che la vita tante volte aveva provato ad abbatterlo adesso era sul tetto del mondo.




Ward non difese mai il titolo successivamente, ma non fermò la sua carriera, nel 2001 il suo incontro con Emanuel Augustus venne nominato incontro dell'anno dalla rivista The Ring Magazine.

Nel 2002 Micky Ward affrontò per la prima volta Arturo Gatti, in quella che sarebbe diventata una trilogia che tutti gli appassionati di Boxe ricordano, perchè furono tre incontri senza esclusione di colpi, dove i due pugili non indietreggiavano mai e spesso si affrontavano a viso aperto.
Il primo incontro lo vinse Ward, grazie ad un atterramento che infierì ai danni di Arturo Gatti, che permise a The Irish la vittoria per Majority Decision.




L'incontro fu brutale ed al termine del match i due si ritrovarono in ospedale, in traumatologia, a parlare di golf, era la nascita di una grande trilogia e di una grande amicizia.

Questo incontro fu nominato Fight Of The Year dalla rivista The Ring Magazine.


Il secondo incontro si svolse il 23 novembre e questa volta ad uscirne vincitore fu Arturo Gatti, che vinse ai punti.
Gatti a fine incontro rese omaggio a Micky Ward con una frase che passo alla storia: " Mi chiedevo cosa sarebbe successo se avessi combattuto contro il mio gemello. Adesso lo so" .
Ancora una volta i due pugili furono ricoverati insieme in ospedale, per i numerosi danni subiti e The Ring Magazine lo nomino Fight of the Year.



Il terzo match si svolse a giugno del 2003, in conferenza stampa Micky disse che comunque sarebbe stato il verdetto di questo incontro lui comunque avrebbe appeso i guantoni al chiodo.
Il match si chiuso con una vittoria di Gatti ai punti.
Ma Micky Ward verrà ricordato da quel giorno in poi come un eroe della classe operaia, un atleta che ha fatto della determinazione e del duro lavoro un modus operandi della sua carriera.




Dopo il ritiro Ward si dedico ad allenare, infatti fu l'allenatore di Gatti nel suo ultimo match.
Nel 2010 i membri del Boxing Writer Association of America gli hanno attribuito il premio James A.Farley Award dedicato all'onestà e all'integrità nella boxe.

La storia di Micky Ward insegna a tutti, che anche se un record non ha lo 0 nella casella sconfitte, non vuol dire che non si è stato un grande pugile, anzi, vuol dire che anche se si hanno molte difficoltà, dal tappeto del ring ci si rialza.
Perchè le sedici corde sono un po come la vita, tende a buttarti a terra, arrivano colpi forti, ma si deve stringere i denti ed andare avanti, perchè l'occasione giusta arriva, perchè se si è più forti della vita si può andare avanti e creare qualcosa di straordinario.

Micky Ward ci insegna a non mollare, a lavorare duro, a non gettare mai la spugna, perchè anche quando il tunnel sembra buio pesto, alla fine arriva sempre la luce.




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