Si è spento a soli 66 anni nella sua casa del New Hampshire il "Meraviglioso" Marvin Hagler.
Si è spento tra le braccia della sua amata moglie, l'amore della sua vita.
Una vita dedicata al pugilato, una vita dedicata alle 16 corde, che l'hanno visto diventare campione indiscusso nella categoria dei medi, vincendo il titolo contro Alan Minter e difendendolo fino al 1987 quando lo perse per mano di Sugar Ray.
Hagler era genuino, era un guerriero ed ha passato tutta la sua vita lottando. 
Si è fatto amare dagli americani e dal mondo, perché quando saliva su quel quadrato ci metteva l'anima.
E lui quell'anima per sua stessa affermazione l'aveva data al pugilato:

"L'ho cercata io, ero nato per fare la boxe [...]. mi ha anche indicato la strada per una vita migliore. Perché sono convinto che lo sport e la scuola siano la chiave del successo."

La boxe è stato il suo grande amore, l'ha fatto diventare uomo e l'ha reso immortale. 

"Se mi aprissero questa testa rasata, troverebbero un guantone da boxe. È tutto quello che sono. È la mia vita."

Negli occhi degli appassionati rimarranno vividi i ricordi di quelle battaglie immense sul ring contro i più grandi dell'epoca: Duran, Hearns, Minter, Antuonofermo, Mugabi.

Nel suo cuore anche l'Italia, che la sua adorata moglie di origini napoletane aveva fatto amare, anche se lui già adorava i pugili nostrani.

Adesso che si è spento un grande del pugilato mondiale, questa giornata sembra ancora più cupa e nulla come prima sembra così "Meraviglioso".

Addio Marvin, continua a boxare per noi, ovunque tu sia.






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