Il pugilato è un po come la vita, alcune volte si vince ed altre volte si perde, ma per Suat Laze 41 anni nativo di Durres, Albania, ma ormai cittadino italiano da anni, perdere in questo modo fa male e lascia un'amarezza in bocca enorme. 
Suat ha disputato il titolo italiano dei pesi piuma contro Mondongo (qui la sua intervista), perdendo per stop del medico alla settima ripresa, visto la ferita alla testa che si era procurato poco prima, uno stop che è arrivato in un match equilibratissimo, dove i due atleti stavano dando un'ottimo spettacolo.
Suat un pò assente fino alla terza ripresa, poi è andato via via crescendo, mettendo in difficoltà Mondongo e facendolo contare al quinto round con un bellissimo gancio sinistro d'incontro.

L'abbiamo intervistato per sapere la sua visione dei fatti e l'abbiamo sentito piuttosto amareggiato.

Ciao Suat, come stai? 

Amareggiato, non doveva finire così, non era assolutamente un match da sospendere, alla fine ho accettato il verdetto, ma non mi sento di avere perso.
Se fossi arrivato alla decima ripresa ed il mio avversario avesse vinto anche di un punto, sarei stato meglio, ma essere fermato per un taglio così, quando il mio angolo ci ha messo 10 secondi per fermarlo, lascia tanto l'amaro in bocca 

Quindi non ti trovi d'accordo con la decisione del medico, di stoppare l'incontro? 

Ma assolutamente no! Quello non era un match da stoppare! In un match disputato in Ucraina stavo in un lago di sangue e mi hanno fatto continuare! Nel match con Mondongo. il medico ha tamponato la ferita solo con una garza. ecco perchè il sangue non si fermava, invece il mio cutman Claudio Veronese, quando sono tornato all'angolo, ci ha messo 10 secondi a fermarlo. 
Era un taglio avvenuto ad inizio ripresa, potevano farmi finire e far lavorare l'angolo, che l'avrebbe chiuso. Ma il medico ha deciso di stoppare, magari anche condizionato dalla situazione. 
Ho poi rivisto l'incontro 4/5 volte e per lui (Mondongo) un pari gli andava anche stretto, considerando che l'ho messo anche a tappeto nella quinta ripresa, ma è andata cosi. 

Che tipo di preparazione hai fatto per questo titolo italiano? 

Una preparazione misera, solo 21 giorni, per farti capire. 
Io ho degli standard da raggiungere, perché è vero che mi mantengo sempre al 50% facendo una vita equilibrata, ma ho comunque degli standard fisici da raggiungere, un esempio è la corsa, dove 3 km li faccio in 11 minuti di solito. 
Un match dove stavo al 100% della preparazione è stato quando ho vinto il titolo con Parrinello: li mi sentivo bene e si è visto sul ring.
Comunque faccio questo di lavoro, so quando il mio fisico è al top e quando no. Faccio questo sport da vent'anni e ho una palestra mia, quindi so cosa vuol dire svolgere un determinato tipo di lavoro.
Purtroppo l'organizzazione mi ha avvisato con poco preavviso, essendo indecisa se farlo o meno, così il tempo per lavorare è stato poco e ho lavorato anche sovrappensiero. 
Tutte le sconfitte che ho avuto in carriera le ho avute perché i match sono stati organizzati con poco preavviso e non avendo un manager , sono cose che succedono.
Non ho mai avuto una data con il giusto tempo di preparazione.


Ci speri nella rivincita? 

Magari, se lui accetta la farei subito e sarebbe bellissimo, non mi va di concludere la carriera così, io voglio la cintura di campione italiano.

Magari organizzandolo in casa questa volta? 

Ma no! Lo farei ovunque, non mi importa il luogo, basta che combatto! E'sempre stato cosi per tutta la carriera. Ho combattuto ovunque, ho organizzato spesso match per la voglia di combattere, perché è nel mio DNA.

Oltre il ring invece cosa fai? 

Ho aperto da poco una palestra molto grande, la Suat Boxe.
Al momento mi sto occupando della preparazione di un supermassimo che debutterà settimana prossima. Quindi capirai che ho tante cose nella testa e diciamo che i match li preparo tra mille pensieri.
Voglio disputare il titolo italiano, sono ancora in grado di vincerlo, nonostante i mille pensieri.

Suat grazie dell'intervista che ci hai rilasciato, speriamo di sentirti con la cintura in vita

Magari, speriamo di si, un saluto a tutti gli amici di Storm Fighters Tv. 






Tornando all'inizio, il pugilato è come la vita, alcune volte si vince e alcune volte si perde, ma ascoltando Suat Laze, ho visto ancora la sua fame di vittoria. Speriamo che a breve abbia di nuovo la sua chance titolata e possa festeggiare come ha fatto dopo il match con Parrinello.

Un saluto a tutti i lettori e sempre viva la boxe! 

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